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Nel 2021, secondo l’indice globale sul divario di genere, che misura l’entità delle differenze di genere in quattro dimensioni chiave (partecipazione ed opportunità economiche, istruzione, salute e sopravvivenza, e potere politico) e monitora i progressi nel colmare queste lacune nel tempo, il Pakistan si è classificato al 151º posto su 153 paesi.
La ricerca scientifica condotta nel paese suggerisce molti ostacoli: “Le barriere e le sfide che le donne musulmane affrontano nello sport sono ancora molto simili a quelle riportate nei rapporti condotti 15 anni fa”. Un rapporto pubblicato dalla più grande associazione sportiva per le donne musulmane in Inghilterra, Muslimah Sports Association (MSA), ha rilevato che il 97% delle donne musulmane britanniche intervistate desiderava aumentare la loro partecipazione attuale nello sport, ma il 37% non è coinvolto in alcuno sport o attività.
I fattori che attualmente ostacolano la partecipazione includono:
– Barriere religiose e culturali: Queste possono derivare da specifiche credenze religiose o interpretazioni che limitano il coinvolgimento nello sport.
– Aspettative sociali: Le percezioni tradizionali dei ruoli e del comportamento delle donne possono limitare il loro coinvolgimento nelle attività sportive.
– Mancanza di spazi dedicati alle donne: La scarsità di strutture o ambienti riservati esclusivamente alle donne potrebbe ostacolare la loro volontà di partecipare allo sport.
– Abbigliamento sportivo modesto inadeguato: La mancanza di abbigliamento adeguato che rispetti i requisiti culturali o religiosi può costituire un ostacolo per alcune donne.
– Rischio di discriminazione: La possibilità di incontrare atteggiamenti o azioni discriminatorie può scoraggiare le donne a partecipare alle attività sportive.
Yashmin Harun BEM, presidente e fondatrice di MSA, ha dichiarato: “Spesso le donne musulmane vengono lasciate ai margini delle discussioni quando si parla di sport per tutti. La ricerca evidenzia una forte domanda da parte delle donne musulmane che desiderano essere più attive, ma l’accessibilità e le opportunità sono rare e non vengono forniti spazi sicuri.
Lo studio di MSA ha rivelato le seguenti informazioni:
– Un significativo 80% dei partecipanti svolge attività sportive in modo “casuale”, ma solo il 9% lo fa a livello “competitivo”.
– Un forte 80% ha espresso la propria volontà di partecipare a sessioni sportive riservate alle donne, se tali opzioni fossero disponibili.
– Quasi la metà (43%) delle donne musulmane intervistate ritiene che le attuali strutture sportive non siano adatte alle proprie esigenze.
– Un terzo (33%) dei partecipanti ha riportato che esperienze passate hanno negativamente influenzato la loro inclinazione a partecipare alle attività sportive.
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